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Cosa vedere ad Asciano

Nel cuore delle Crete Senesi, circondato da un continuo susseguirsi di biancane e calanchi, sorge il piccolo borgo di Asciano, capace di sedurre e rapire con la sua atmosfera d’altri tempi. Il territorio fu abitato sin dall’antichità, come testimoniato dai numerosi reperti rinvenuti nell’area, in particolare presso la necropoli etrusca di Poggio Pinci (V secolo a.C.) e il Tumulo del Molinello (utilizzato dal VII al I sec. a.C.). Dell’epoca romana resta invece nell’abitato un frammento di pavimento a mosaico.

Asciano vanta un suggestivo centro storico, di origini chiaramente medievali, racchiuso da mura trecentesche molto ben conservate. Passeggiando tra le sue stradine si possono ammirare numerose testimonianze architettoniche di gran pregio. Tra queste non si può non menzionare la Basilica di Sant’Agata, il principale luogo di culto del borgo nonché una delle chiese di maggior rilievo artistico nel territorio senese. Già pieve nell’XI secolo, l’odierna costruzione si può far risalire al periodo di transizione romanico-gotico. Nel corso del tempo è stata oggetto di diversi interventi di restauro, sino ad assumere l’attuale fisionomia nel 1955. Al suo interno conserva pregevoli opere d’arte, tra cui una Madonna con Bambino e arcangeli attribuita a Luca Signorelli e un tondo del Sodoma raffigurante la Deposizione di Cristo.

Restando in ambito religioso, nei pressi di Chiusure (a pochi chilometri dal borgo) si trova la stupenda Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, uno scrigno non solo di fede ma anche d’arte. Immersa nella natura incontaminata, fu tra XV e XVI secolo una delle più influenti sedi monastiche d’Italia. Nel chiostro grande si può apprezzare un magnifico ciclo di affreschi, raffigurante la vita di San Benedetto, dipinto prima da Luca Signorelli (nel 1495) e poi dal Sodoma (nel 1505). Nel complesso monastico vi è pure un piccolo museo che raccoglie le testimonianze artistiche del monastero e delle chiese della diocesi olivetana.

Tra gli altri edifici di culto si segnalano: la Chiesa di Sant’Agostino, che si presenta nell’aspetto ricevuto tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo; e la Chiesa di San Francesco, eretta nel XIII secolo, che custodisce una bellissima pala d’altare in ceramica policroma proveniente dalla bottega dei Della Robbia e un’acquasantiera in marmo realizzata da Antonio Ghini.

Non mancano poi i musei. Il Museo Civico Archeologico e d’Arte Sacra, allestito all’interno del duecentesco Palazzo Corboli, è stato inserito dal Daily Telegraph tra i 15 piccoli musei più belli d’Italia. Il percorso espositivo si articola in tre sezioni: quella archeologica, costituita da reperti di epoca etrusca e romana provenienti dal territorio; quella d’arte sacra, che raccoglie opere dei massimi artisti senesi dal XIII al XVII secolo; e una dedicata alla fiorente produzione locale della ceramica. Invece il Museo Cassioli, ospitato in un edificio del primo Novecento, è interamente dedicato alla pittura senese del XIX secolo e si suddivide in due sezioni: nella prima sono esposti bozzetti e opere di quelli che furono i protagonisti dell’Accademia di Belle Arti di Siena; la seconda ripercorre il percorso artistico di Amos Cassioli e del figlio Giuseppe.

Infine, anche se si può ammirare solo dall’esterno merita comunque una visita il medievale Castello di Gallico, che si erge su di un pianoro da cui è possibile godere di una splendida vista che arriva fino a Siena. Il castello, edificato nella seconda metà del XIV secolo, è un bellissimo esemplare di azienda agricola fortificata.

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