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Le Balze del Valdarno, il paesaggio della Gioconda

Le Balze sono l’elemento più caratteristico del paesaggio del Valdarno Superiore, il territorio compreso tra l’Arno e le colline ai piedi del complesso montuoso del Pratomagno. Queste piccole montagne, situate a circa un’ora di auto dalla nostra villa, sono particolari conformazioni geologiche costituite da sabbie, argille e ghiaie stratificate, alte fino a un centinaio di metri, di forme diverse e intercalate da gole profonde e scenografiche. Anche conosciute come smotte, spuntano da vasti prati e ciuffi di bosco creando un paesaggio di particolare suggestione e bellezza.

Le Balze sono il risultato dell’erosione dei sedimenti lacustri da parte degli agenti atmosferici e dei corsi d’acqua. La loro storia ebbe origine nell’era geologica del Pliocene, quando il Valdarno era un vasto lago, le cui sponde erano rappresentate da alcune delle attuali montagne. In seguito al prosciugamento del lago, iniziarono i moti erosivi, che tuttora continuano la loro azione modellante, del reticolo idrografico formato dal fiume Arno e da altri torrenti più piccoli.

Il primo ad accorgersi della loro particolarità fu Leonardo da Vinci, come testimoniano i suoi manoscritti raccolti nel Codice Leicester. A tal proposito ecco cosa scriveva: “Questa valle riceve sopra il suo fondo tutta la terra portata dall’acque di quella intorbidata, la quale ancora si vede a’ piedi del Prato Magno restare altissima; e infra essa terra si vede le profonde segnature de’ fiumi che quivi son passati, li quali discendono dal gran monte di Prato Magno, nelle quali segature non si vede vestigio alcuno di nichi di terre marine…“. Il genio del Rinascimento ne rimase talmente affascinato da raffigurarle in molti dei suoi dipinti. Le possiamo ammirare dietro le spalle della Madonna dei Fusi o sullo sfondo della Gioconda.

I rilievi più spettacolari s’innalzano a ridosso delle pendici del Pratomagno, nei comuni di Terranuova Bracciolini, Castelfranco di Sopra, Loro Ciuffenna, Pian di Scò e Reggello. Molti sono i sentieri, percorribili a piedi o in bici, dai quali è possibile ammirare questo spettacolo della natura in tutta la sua magnificenza. Tra questi, il più famoso e caratteristico è senza dubbio il sentiero dell’Acqua Zolfina, così detto perché costeggia in parte una sorgente sulfurea. Lungo circa 6 km, parte dal borgo medievale di Castelfranco di Sopra, nei pressi dell’ufficio postale, e si snoda ad anello attraverso questo paesaggio davvero surreale. Un altro percorso che permette di apprezzare a pieno la bellezza del territorio è quello che conduce alla cosiddetta Buca delle Fate, che parte dal centro di Terranuova Bracciolini.

Attraversando i vari sentieri si rimane ammaliati non solo dagli incantevoli paesaggi, dalle pievi romaniche, dai castelli e dai borghi, ma anche dalla diversità floristica che arricchisce questi rilievi. Per quanto riguarda invece la fauna, il territorio è popolato da piccoli animali selvatici, volpi, lepri, istrici, cinghiali, caprioli e da migliaia di uccelli, incluse alcune specie migratorie che, per ragioni incomprensibili, hanno trovato qui un loro habitat diverso da quelli tradizionali delle zone umide.

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